Il
cammino cristiano è: far crescere una sensibilità che ci permetta
di accogliere un Dio che si fa vicino a noi, pieno di amore e di
misericordia. Dio è il Bambino che tende le braccia piene di
tenerezza. Per il cristiano contemporaneo l’Avvento è
probabilmente uno dei tempi forti più difficili dell’anno perché
si fonda su una delle dimensioni umane più essenziali e radicali:
l’attesa. Pazienza,
parola che ha origine nel latino volgare, viene da “patire” (dal
greco pathein e pathos, dolore corporale e spirituale). Quindi ha un
chiaro aspetto di sofferenza, perché aspettare richiede
fatica. La
fatica è una condizione esistenziale umana e cristiana che il mondo
contemporaneo sta cercando di esorcizzare in tutti i modi. Non
siamo più abituati al lavoro fisico, al sudore, all’attività
manuale che costruiva o coltivava quotidianamente il proprio futuro
confidando nella fecondità del tempo e nella pazienza. Quindi
l’Avvento è un tempo di preparazione e di attesa, ma anche di
trasformazione della nostra vita. Questa tensione è una
caratteristica del cristiano alla quale ci invita Gesù
frequentemente nel vangelo “siate simili a coloro che aspettano il
padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva
e bussa” (Lc 12,36).
Ora, noi siamo dei monaci, ma i monaci nuovi. Non i monaci che vivono in clausura, non i monaci che vivono lontano dalle città, nel deserto, ma vivono in mezzo al deserto del mondo, in mezzo al deserto di Modena, in mezzo al deserto di Firenze, in mezzo al deserto di Napoli, in mezzo al deserto di New York. Don Divo Barsotti
sabato 23 dicembre 2017
sabato 11 novembre 2017
PREGHIERA
NELLA VECCHIAIA (DI SANT'EFREM)
Signore Gesů Cristo,
che hai potere sulla vita e sulla
morte,
tu conosci ciň che č segreto e
nascosto,
i pensieri e i sentimenti non ti sono
velati.
Guarisci i miei raggiri e il male fatto
nella mia vita.
Ecco, la mia vita declina di giorno in
giorno,
ma i miei peccati crescono.
Signore, Dio delle anime e dei corpi,
tu conosci l'estrema fragilitŕ della
mia anima e del mio corpo,
concedimi forza nella mia debolezza,
sostienimi nella mia miseria.
Dammi un animo grato:
che mi ricordi sempre dei tuoi
benefici,
non ricordare i miei numerosi peccati,
perdona tutti i miei tradimenti.
Signore, non disdegnare questa
preghiera,
la preghiera di questo misero.
Conservami la tua grazia fino alla
fine,
custodiscimi come per il passato. Amen.
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