sabato 23 dicembre 2017

Dio è il Bambino che tende le braccia

Il cammino cristiano è: far crescere una sensibilità che ci permetta di accogliere un Dio che si fa vicino a noi, pieno di amore e di misericordia. Dio è il Bambino che tende le braccia piene di tenerezza. Per il cristiano contemporaneo l’Avvento è probabilmente uno dei tempi forti più difficili dell’anno perché si fonda su una delle dimensioni umane più essenziali e radicali: l’attesa. Pazienza, parola che ha origine nel latino volgare, viene da “patire” (dal greco pathein e pathos, dolore corporale e spirituale). Quindi ha un chiaro aspetto di sofferenza, perché aspettare richiede fatica. La fatica è una condizione esistenziale umana e cristiana che il mondo contemporaneo sta cercando di esorcizzare in tutti i modi. Non siamo più abituati al lavoro fisico, al sudore, all’attività manuale che costruiva o coltivava quotidianamente il proprio futuro confidando nella fecondità del tempo e nella pazienza. Quindi l’Avvento è un tempo di preparazione e di attesa, ma anche di trasformazione della nostra vita. Questa tensione è una caratteristica del cristiano alla quale ci invita Gesù frequentemente nel vangelo “siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa” (Lc 12,36).